Museo Arte Moderna

Museo Arte Moderna

Museo di Arte Moderna: IL GIARDINO VIAGGIO DI RITORNO
C/O Agriturismo Podere Il Leccio
Località “Piatto Lavato”- Buriano
Castiglione della Pescaia – Grosseto
Visita su appuntamento cell. 335.5247472
Email: r.lacquaniti@tiscali.it

CARATTERISTICHE
L’intenso ed articolato percorso-viaggio espositivo parte da La Porta del Viaggio di ritorno.
Attraversando l’acqua purificatrice generata dalla Porta inizia il viaggio verso la luce donataci in regalo sin dalla nascita.
Posizionata nell’asse est-ovest, alba-tramonto, la struttura in legno della Porta è ricoperta di tavole lavorate con lievi incisioni.
Il colore scelto è il rosso detto anche “saliente” poiché sembra scaturire dalla superficie ed è associato all’azione, alla sonorità ed al moto.
MUSEO ARTE MODERNA - CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
MUSEO ARTE MODERNA - CASTIGLIONE DELLA PESCAIA

DESCRIZIONE
Fai piano non fare polvere è un’istallazione formata da Sette Tartarughe, oltre la porta, avanzano in un lento e inarrestabile viaggio tempo-spazio-universo.
Le Sette Tartarughe sono costruite con dischi di morgano (attrezzo agricolo col quale si ara la terra).
La grande Balena cerca di virare da nord verso est. Entrando nel suo corpo dalla coda possiamo deporre in un piccolo contenitore le valanghe di pensieri concentrati sul nostro io ed ascoltare ciò che accade fuori oltre le stanze.

La Balena dalle notevoli dimensioni (25x5x4 metri), è fatta di canne e reti da pesca.Codice genetico è la presa di coscienza del nostro essere, il piccolo anello di congiunzione tra noi, i nostri antenati e le nuove generazioni.
L’opera, anch’essa di grandi dimensioni, è collocata in mezzo ad un campo di giovani ulivi, ha una forma piramidale ed è segnata all’esterno con un grande cerchio fatto di cassette della frutta e canne di bambù. Codice genetico è costruito con tavole, pali di ferro a spirale, reti di pescatori, corde e vetri di fonderia color ambra.
Cat Box il gioco della luce e dell’ombra. L’opera, realizzata con cassette della frutta corde e canne di bambù, ci introduce all’interno del grande tettoia dove troviamo La Matrice tonda: l’abbraccio consapevole delle ferite, l’unicità del nostro essere, il viaggio esplorativo che ci porta verso l’infinito. Le Matrici numerate sono realizzate in legno intagliato e colorato con pigmenti e olio di lino.
Nei Monoliti affiorano i segni di civiltà non più codificabili. Nelle incisioni del legno le tracce dei simboli del potere sono sparite; le linee, perduta ogni aspettativa, si proiettano libere nello spazio e nel tempo come segni di pace e semplice bellezza.
Il Serpente a sonagli: il movimento concentrico del serpente è stato ispirato da un mosaico romanico. I materiali usati sono contenitori in alluminio di ricotta degli anni sessanta, pezzi di vetro di fonderia e attrezzi agricoli, trovati come quasi tutti gli altri materiali alle discariche o rovistando tra i rifiuti. Il viaggio prosegue con Frammenti di luce ambra, Frammenti di luce blu, Attimo mutante, Cerchi magici, Sintonizzatore di onde mutanti, Spirito infinito. Vecchi simboli diventano energia pura, materia oscura di cui anche noi siamo fatti, che parte dai piccolissimi protoni estendendosi in segni concentrici carichi di esplosioni di materia.L’esposizione propone, nella ex-cella frigorifera, le video-installazioni: E non è questa guerra dedicato a tutte le guerre dimenticate e a quelle che noi viviamo quotidianamente.
Felini in gabbia movimento senza sosta di tigri, leopardi, pantere in gabbia.
Energy libero movimento acquatico del corpo e della mente.“Piccoli frammenti di luce colorata” è una video opera che si inserisce nel progetto globale d’espressione artistica – perseguito da Rodolfo Lacquaniti – intitolato VIAGGIO DI RITORNO

Scrive Papa: “Nel video “Piccoli frammenti di luce colorata” Lacquaniti fa scorrere sullo schermo, per venti minuti, in modo veloce e apparentemente disorganico e caotico, gran parte delle icone che hanno composto l’immaginario mitico delle culture globalizzate: da Marilyn Monroe a Gandhi, da Che Guevara a Mussolini, da Madre Teresa a Pasolini. Icone proposte tutte insieme, con la stessa procedura veloce e caotica con la quale vengono prodotte dai mass media e recepite dai famelici consumatori odierni, in modo acritico e indifferenziato, privo di giudizio riflessivo e quindi di valore. In questo caos iconico, il cui carattere violento e ansioso è sottolineato e amplificato dal commento sonoro incalzante e ossessivo (la musica mai placida ed elegiaca dei Bonovo),  Lacquaniti cerca di innestare germi di luce e di speranza, fornendo un’impronta soggettiva in grado di celebrare una diversa visione delle cose e una nuova dimensione percettiva. Per far questo interviene sulle immagini, modificandole e stravolgendole nel tentativo di rendere visibile l’energia e la luce che gli trasmettono i personaggi raffigurati. In questo modo invita gli spettatori a percepirli in modo nuovo, a “sentirli” non passivamente attraverso uno sguardo collettivo e distratto, ma attivamente attraverso un giudizio personale e creativo.”

Rodolfo Lacquanitibio-architetto e bio-artista, è nato a Rosarno nella provincia di Reggio Calabria. Nel 1974 si iscrive alla facoltà di architettura di Firenze. Da allora non abbandonerà più la Toscana dove attualmente vive con la famiglia nel podere il Leccio loc Buriano nel Comune di Castiglione della Pescaia trasformato in parco d’Arte. Tra le altre esperienze artistiche, da segnalare “Cento artisti per Sarajevo” curata da Lacquaniti con il patrocinio dell’UNESCO e l’alto patronato della Presidenza della Repubblica.

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